Quanto spende lo Stato per il Superbonus
Si è svolto martedì 26 marzo il Consiglio dei ministri durante il quale Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha annunciato nuove limitazioni al Superbonus con lo scopo di mettere un punto a quella da lui definita come “generosità eccessiva“. Ma non è l’unica promessa: il decreto prevede di ridefinire il quadro generale dei bonus edilizi, per contenere l’impatto negativo sul bilancio dello Stato. La decisione si è resa urgente a seguito dei dati recentemente pubblicati da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile): il costo complessivo del Superbonus per lo Stato è stato valutato in 114 miliardi di euro, una cifra che ha spinto l’esecutivo a rivedere le condizioni di accesso ai benefici.
Le novità principali
Le misure più importanti segnalate all’interno del decreto sono le seguenti:
- l’eliminazione degli sconti in fattura e della possibilità di cessione del credito per tutte le tipologie di lavorazioni che ancora lo prevedevano;
- l’eliminazione dell’istituto della remissione in bonis;
- si introduce l’obbligo di una comunicazione preventiva prima dell’inizio dei lavori.
Altri obiettivi del decreto
Le novità introdotte durante questo Consiglio dei ministri evidenziano innanzitutto la volontà di trovare un compromesso stabile fra l’esigenza di stimolare il settore edilizio e la riqualificazione energetica da un lato, e di conservare la sostenibilità finanziaria dello Stato dall’altro. Ma non solo: l’intento è anche quello di aumentare i controlli per l’accesso ai benefici e monitorare gli interventi, tentando di ridurre il rischio di abusi e irregolarità.
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