Limiti all’uso del caminetto in Italia
Gli amanti di questo elemento d’arredo accogliente e confortevole sono molti e per i motivi più svariati: può essere un punto di ritrovo per tutta la casa dove scaldarsi e chiacchierare, fulcro di momenti di condivisione e convivialità. Tuttavia, negli ultimi anni, è stato anche oggetto di alcune limitazioni legali, tanto che la sua accensione può costituire reato. In Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, vige da anni il divieto di utilizzare per scopi domestici caminetti a legna e stufe di vecchia generazione ed è possibile utilizzare solo dispositivi di ultima generazione, dotati di specifiche certificazioni e alimentati con combustibile certificato. Chi non rispetta queste disposizioni può essere punito con sanzioni che partono da 500 euro per arrivare a 5.000 euro.
Getto pericoloso di cose: il reato
Per alcuni potrà sembrare scontato, ma è vietato usufruire del caminetto come mezzo per sbarazzarsi dei rifiuti. Il Codice penale prevede infatti il reato di getto pericoloso di cose, che colpisce «chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti». La conseguenza può essere l’arresto fino a un mese o una multa fino a 206 euro.
Il fattore inquinamento
Chi voglia accendere sarà anche obbligato a bruciare soltanto legna e sostanze legalmente ammesse, ossia quelle tali da non provocare danni e disturbo all’ambiente e ai vicini (quali plastiche, ecc.) Non è permesso quindi immettere nell’aria fumi e gas maleodoranti e tantomeno bruciare rifiuti o sostanze dannose che possano essere causa di inquinamento o di possibili disturbi respiratori.
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