Detrazioni fiscali per l’affitto degli universitari fuori sede

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Le detrazioni del 2023 per gli universitari fuori sede

Per il 2023, la normativa prevede che l’imposta lorda che si può detrarre risulta essere pari al 19% dei canoni di locazione che sono stati sostenuti direttamente dagli studenti universitari fuori sede. Le spese considerate devono fare riferimento a:

  • contratti di locazione, che sono stati stipulati o rinnovati rispettando quanto previsto dalla legge n. 431/98;
  • contratti di ospitalità;
  • eventuali atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati dagli studenti con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative.

Mentre i requisiti per avervi accesso sono:

  • l’università frequentata deve obbligatoriamente essere ubicata in un comune diverso rispetto a quello nel quale lo studente universitario risiede. È necessario, inoltre, che disti almeno cento chilometri e sia collocata in una provincia diversa;
  • l’immobile preso in affitto deve necessariamente essere ubicato nello stesso comune dell’università o in uno limitrofo.

Sono comprese anche le università private, a prescindere inoltre dall’indirizzo frequentato, e gli studenti universitari che risultino iscritti a istituti tecnici superiori (ITS), a conservatori di musica o a istituti musicali pareggiati.

Sono esclusi invece dalle detrazioni direttamente sul reddito gli studenti universitari che stiano frequentando:

  • corsi post laurea (quali master);
  • dottorati di ricerca;
  • corsi di specializzazione.

Detrazioni: come funzionano esattamente?

Per poter ottenere le detrazioni è necessario compilare, nel Modello 730, il quadro E, nelle righe da E8 a E10 “Altre Spese”. Nello specifico, bisogna riportare all’interno della colonna 1 il codice “18”;

  • colonna 2, l’importo della spesa sostenuta.

L’importo che viene inserito direttamente nel Modello 730 non può essere superiore a 2.633 euro. All’interno di questo importo devono essere comprese anche le spese che sono state indicate direttamente nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 18. Non possono essere inclusi nelle detrazioni: l’eventuale deposito cauzionale, le spese condominiali, il riscaldamento ed eventuali costi di intermediazione.

La documentazione da conservare

Per riuscire a portare tutte le detrazioni in porto è fondamentale non accartocciare nel cestino:

  • le ricevute che attestino l’avvenuto pagamento dell’affitto;
  • una copia contratto di locazione registrato, stipulato ai sensi della Legge n. 431/1998;
  • una copia del contratto di ospitalità o assegnazione in godimento;
  • quietanze di pagamento. In alternativa è necessario provvedere a conservare: la ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, una copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati.

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