Affitti brevi: la nuova legge
A partire dal 1° gennaio 2025, Parigi si unisce al gruppo di città europee che hanno deciso di affrontare il problema degli affitti brevi con una normativa più severa. L’obiettivo? Contrastare il caro affitti e l’overtourism, proteggendo i residenti e restituendo spazio alla vita locale. La nuova normativa prevede regole rigide e sanzioni significative per chi non si adegua:
- multe fino a 100.000 euro per chi affitta senza licenza.
- fino a 20.000 euro per chi non registra correttamente la proprietà come locazione turistica.
Inoltre, il limite annuale di notti prenotabili per un appartamento viene ridotto da 120 a 90, allineandosi a città come Londra e San Francisco. Superare questo limite può costare caro, con multe fino a 50.000 euro per le piattaforme che pubblicano annunci non conformi e per i proprietari della proprietà. Queste misure arrivano dopo anni di pressioni da parte dei residenti parigini, sempre più esasperati dalla carenza di alloggi a prezzi accessibili.
Che cosa cambia per i turisti?
Come cambieranno le cose per i turisti a Parigi?
Con l’entrata in vigore della nuova normativa, trovare un alloggio a Parigi potrebbe diventare più complicato per i visitatori. La disponibilità di affitti brevi sarà ridotta, spingendo molti turisti a considerare alternative fuori dalla capitale, come Lione, Bordeaux o altre città francesi altrettanto ricche di fascino e storia. Questa dinamica potrebbe avere anche degli effetti positivi, quindi:
- decongestionare Parigi, riducendo il sovraffollamento turistico che spesso limita l’esperienza autentica della città;
- migliorare la qualità del soggiorno per i visitatori stessi, che potranno esplorare luoghi meno affollati, immergendosi in atmosfere più autentiche e rilassate;
- offrire benefici ai residenti, con una città meno caotica e più vivibile.
Per i turisti, sarà l’occasione perfetta per scoprire il meglio che la Francia ha da offrire oltre i confini della capitale, evitando la frenesia parigina e apprezzando nuove mete ugualmente interessanti.
Le città europee in lotta contro gli affitti brevi
Parigi non è sola nella lotta contro l’overtourism e gli affitti brevi. Sempre più città europee stanno adottando misure per limitare l’impatto del turismo di massa sulla qualità della vita dei residenti e sulla disponibilità di alloggi:
- Barcellona: il sindaco Jaume Collboni ha deciso di non rinnovare circa 10.000 licenze per appartamenti turistici, per favorire l’accesso agli alloggi da parte dei residenti;
- Siviglia: la città andalusa ha introdotto restrizioni per combattere l’overtourism e tutelare i cittadini;
- Lisbona: il movimento di attivisti per il diritto alla casa sta promuovendo un referendum per vietare gli affitti brevi nelle zone residenziali.
Anche l’Italia si sta muovendo per mettere ordine nel settore. Una recente circolare del Ministero del Turismo ha introdotto regole innovative per garantire maggiore controllo e sicurezza all’interno del tessuto sociale delle città, tra cui lo stop al self check-in e all’uso di key box (le cassette utilizzate per consegnare le chiavi agli ospiti degli affitti brevi). Il Comune di Firenze ha già dichiarato guerra all’overtourism vietando, dal 2025, la collocazione di queste ultime sulle facciate degli edifici situati nell’area UNESCO del centro storico. L’entrata in vigore del divieto richiederà modifiche al regolamento UNESCO, con l’approvazione di Regione Toscana e Soprintendenza.
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