I residenti all’estero devono pagare l’IMU?

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AIRE e IMU

Partiamo per gradi. Innanzitutto, bisogna parlare dell’AIRE. Di che si tratta e perché c’entra con l’IMU? Dunque, L’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) è un registro pubblico che contiene i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore ai 12 mesi. È un obbligo del cittadino italiano fare domanda di iscrizione all’AIRE presso il Consolato italiano competente per la nuova residenza estera entro 90 giorni dal trasferimento. L’iscrizione all’AIRE comporta una serie di diritti e doveri, tra cui votare per le elezioni e i referendum per corrispondenza, e l’accesso ai servizi consolari. Ma il pagamento dell’IMU? Rientra fra questi doveri? La Risoluzione del 26 giugno 2015 n. 6/DF del Ministero dell’economia e delle finanze ha fornito chiarimenti in merito alla questione.

Esenzione dall’IMU

L’art. 13, comma 2, del D. L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, stabilisce che, a partire dal 2015, una sola unità immobiliare posseduta da cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’AIRE, che siano già pensionati nei Paesi di residenza, è considerata abitazione principale (e solo nel caso in cui l’immobile non sia locato o dato in comodato d’uso.) Se le condizioni riportate sopra sono soddisfatte, l’IMU non è applicabile all’immobile e alle relative pertinenze (escluse però quelle unità immobiliari classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.)

Immobili non esenti: aliquote agevolate

Per quanto riguarda gli immobili che non soddisfano le condizioni di esenzione, i comuni hanno la facoltà di applicare un’aliquota agevolata non inferiore allo 0,46 per cento. Il comma 6 dell’art. 13 del D. L. n. 201 del 2011 consente infatti ai comuni di modificare l’aliquota di base entro un range di 0,3 punti percentuali, in aumento o in diminuzione. Dunque, per riassumere e fare ulteriore chiarezza, le normative sull’IMU per i cittadini italiani residenti all’estero stabiliscono precise condizioni per l’esenzione e le agevolazioni. Tuttavia, tolte queste condizioni, i comuni possiedono un’autonomia limitata nel fissare le aliquote. 

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