Classe energetica alta a Pieve Modolena: intervista a Elena Mandrioli

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Sempre di più in Italia (e non solo) la richiesta degli acquirenti è per un’abitazione in classe energetica medio-alta. Ma quali sono le caratteristiche di questi immobili? Vediamolo oggi con l’agente di CasaIn e responsabile nuove costruzioni e cantieri Elena Mandrioli, che ci parlerà anche del cantiere in classe A4 a Pieve Modolena (Reggio Emilia.)

Hai sempre lavorato come agente in CasaIn?

Dunque, mi sono messa all’opera subito dopo il diploma e ho lavorato prima in uno studio tecnico, per circa 16 anni. Andavo soprattutto in cantiere come assistente alla direzione lavori e progettista. Dopodiché ho fatto per 2 anni la responsabile di commessa per una nota azienda di design. Adesso sono 14 anni che faccio l’agente immobiliare. Dopo un primo periodo in un’altra società, ho conosciuto Giuseppe Iannò proprio durante la costruzione di casa sua. Quindi mi sono affiancata a lui sul suo cantiere ed è andata bene, perciò eccomi qui.

Avendo avuto esperienza diretta nei cantieri hai quindi delle competenze tecniche anche in quel campo?

Esatto. Ho sempre avuto esperienza fisica, concreta, sul campo. Esperienza vera e vissuta, possiamo dire. Dopo, con la formazione da agente, ho imparato anche come ci si rapporta a un contratto, oltre che a un cantiere. E questo mix di competenze continua a tornarmi utile. Posso unire due discorsi in uno e assistere un progetto, una casa in fase di realizzazione, prima di passare infine alla vendita diretta al cliente.

Dunque saprai benissimo come sono cambiate le normative sulla classe energetica.

Preciserei da subito che le direttive sulle abitazioni hanno fatto davvero dei passi da gigante negli ultimi tempi: dall’ambito energetico in senso stretto, certo, ma in realtà fino anche ad altri ambiti relativi alle caratteristiche di un immobile, come le normative acustiche. Quindi già solo un immobile acquistato nel 2010, che, per ovvie questioni di tempistiche, avrà avuto una concessione edilizia depositata nel 2007, farà appunto riferimento alle normative del 2007. Potrebbe avere quindi una classe energetica D, se non inferiore.

Prima di parlare del cantiere di Pieve Modolena, visto che abbiamo accennato anche ad abitazioni più vecchie ancora sul mercato, sapresti dirci come sono cambiati certi aspetti dell’immobiliare in questi anni?

 Innanzitutto, comprare su carta oggi significa definire gli ambienti e gli spazi su misura: pensare alla posizione delle zone giorno, a quella delle zona notte, senza dimenticare anche il resto dei locali. Non c’è uguali, oggi, nell’ambito della progettazione, rispetto ad anche solo qualche anno fa. Oggi non ci sarà mai la sensazione di doversi accontentare. Tutto verrà realizzato sul gusto e sullo stile del cliente. Sembra un lusso, certo, e infatti un acquirente di questo tipo dovrà avere le caratteristiche di chi sa che cosa desidera per la propria abitazione, di chi sa pensare molto avanti nel tempo, conosce le proprie esigenze ed è conscio del fatto che un progetto del genere durerà del tempo. Ma alla fine di tutto sarà soprattutto un acquirente soddisfatto. Gli italiani in media cambiano due abitazioni nella loro vita: uscendo da casa dei genitori o vanno in affitto o cercano casa per una coppia, dopodiché passano a cercare un immobile per una famiglia, e questa sarà probabilmente la casa in cui passeranno poi tutta la vita. Anche pensando a questo, è ovvio che l’UE dica no alle classi D, E, F entro il 2035.

Direi che ora possiamo passare al progetto di Pieve. Cosa puoi dirci sulla sua classe energetica?

Ecco, allora, metti il caso di acquistare un appartamento degli anni ’80, con una metratura di 90/95m² e in classe energetica G: in un anno, mi può generare delle spese di riscaldamento e mantenimento intorno ai 4000 euro. Moltiplica questa spesa per una decina d’anni e puoi capire come si riveli poi una proprietà particolarmente esosa. Una classe energetica D, più recente, ma di sicuro non ancora abbastanza performante, non mi costa 4000 euro, ma me ne costa comunque 2500. Un immobile, invece, in classe energetica A o superiore (e oggi non si può costruire sotto la classe A) non mi costerà più di 750 euro all’anno. E l’immobile di Pieve è in classe energetica A4. Evidentemente il comfort abitativo non ha prezzo, com’è giusto. Senza dimenticare che le tecnologie per il riscaldamento a pavimento e altre tecniche di costruzione hanno fatto e continuano a fare dei grandissimi passi in avanti.

Quali sono le caratteristiche specifiche dell’immobile?

L’immobile di Pieve è una palazzina di 12 appartamenti con al piano terra cantine, garage e locali di servizio (deposito biciclette, deposito rifiuti, lavanderia… ) La classe energetica, come abbiamo già detto, è A4. L’autonomia degli impianti è il fiore all’occhiello: la pompa di calore e l’impianto fotovoltaico saranno privati per ogni singola abitazione. Fermo restando quelli che sono i perimetri dell’appartamento, la costituzione interna degli appartamenti non è vincolante, e non c’è nemmeno il rischio di maggiori costi perché si sta già progettando assieme. In questo senso il consulente immobiliare deve, a maggior ragione, tenere in conto le esigenze del cliente per fare in modo che il progetto rispecchi le caratteristiche che più gli interessano. In ogni caso il taglio generale previsto per gli ambienti e per l’edificio è molto moderno.

E le caratteristiche della zona invece?

Via Plauto è una strada chiusa, perfettamente servita da parchi, supermercati e ristoranti, tutti comodamente raggiungibili, fuori dal traffico e al contempo ben localizzati. La zona è collegata inoltre sia con Reggio che con Parma.

Quali clienti potrebbero essere interessati?

I clienti con i quali ora sono in contatto sono famiglie giovani, che hanno più sensibilità per quanto riguarda il risparmio energetico nonché la visione ampia di lasciare qualcosa di valido in seguito, costruendo il loro patrimonio su fondamenta di qualità. In generale i giovani sono molto ricettivi riguardo alla classe energetica, diversamente dalla famiglia abituata agli immobili degli anni ’70, con spazi più ampi ma servizi del tutto inefficienti.

Ringraziamo Elena Mandrioli per l’intervista.

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